mercoledì 21 novembre 2012

PROGETTO INGLESE 2012-2013


PROGETTO INGLESE: BILINGUE NON SI NASCE, SI CRESCE

Anche quest’anno la programmazione didattica è arricchita del progetto di LINGUA INGLESE “Emotional Learning, Emotional Teaching” basato sull’applicazione del Metodo Momo per l’insegnamento della lingua straniera ai bambini.
L’importanza di un insegnamento tempestivo in tenera età nasce dalla ormai consapevolezza che l’apprendimento, inteso come acquisizione di una conoscenza, inizia con la nascita: all’età di 6 anni un bambino ha appreso più di quanto imparerà nel resto della sua vita.
Dopo i 6 anni infatti le strutture cerebrali, in questo caso quella del linguaggio, giungono a maturazione e non sono più modificabili. Ciò significa che se la lingua inglese è proposta al bambino simultaneamente alla lingua italiana verrà stimolata la medesima struttura cerebrale preposta all’analisi dei suoni, al riconoscimento della sintassi e quindi all’apprendimento naturale di una lingua. Le reti nervose che presiedono il linguaggio si svilupperanno parallelamente per entrambe le lingue.

L’età del bambino a cui il Metodo Momo è indirizzato è ottimale per alimentare le potenzialità di acquisizione grazie alla sua capacità di percezione-riproduzione di suoni e ritmi.
Il bambino piccolo impara qualsiasi cosa, impara grazie alla sua infinita curiosità e voglia di giocare.
Il GIOCO è infatti alla base del Metodo Momo: assume nelle sue varie forme una particolare valenza pedagogica e didattica, una risorsa di relazioni, sviluppo e apprendimento. Il bambino sentirà il bisogno di utilizzare la lingua inglese per comunicare perché il contesto stesso lo richiederà in modo naturale grazie all’opportunità di giocare ed essere creativi con la lingua.
La base del metodo Momo è la ROUTINE VISIVA: l’apprendimento viene fissato grazie alla ripetitività e ciclicità della presentazione di immagini chiare e inequivocabili. Noi però non chiederemo esplicitamente al bambino di dire delle parole in inglese, bensì di giocare: la riproduzione di una parola in inglese non sarà ciò a cui il bambino farà caso, ma lo svolgimento del gioco e il divertimento che il gioco creerà.
E’ importante creare contesti concreti in cui al bambino, anche solo grazie alla riproduzione passiva attraverso il corpo, è garantita la semplicità di comprensione. Il bambino non impara pensando, ma facendo: il concetto di SIT DOWN non è percepito come traduzione letterale del nostro ‘siediti’, ma è legato all’azione stessa del sedersi.

Nello specifico, il nostro progetto si baserà sul concetto di STORY TELLING: una storia farà da tema conduttore per tutto l’anno e da questa verranno estrapolati argomenti da sviluppare in lingua inglese con il Metodo Momo.

Il pretesto ludico con cui si proporrà l’inglese è rappresentato da un “amico”, l’orsetto TEDDY, che non parla la nostra lingua e per comunicare con lui i bambini saranno naturalmente incuriositi nell’imparare la sua, l’inglese appunto.
Ma la lingua inglese farà parte delle giornate dei vostri bambini anche attraverso i cosiddetti “comandi di classe”: durante le ore di permanenza al nido le formule di routine con cui comunichiamo normalmente (es. facciamo il trenino, andiamo in bagno, laviamo le manine, mettiamo la bavaglia, sistemiamo i giochi…) verranno pronunciate in lingua inglese. I bambini capiranno in quanto sono azioni che già fanno parte della loro routine e l’associazione delle parole inglesi ai loro abituali comportamenti sarà immediata.
Obiettivo di tutto ciò non sarà la pretesa che il bambino riproduca immediatamente il nuovo linguaggio: nel processo di apprendimento di una lingua straniera è comune quello che viene chiamato “silent period”, ossia quel lungo periodo di tempo tra la comprensione di quello che ascolta, la riproduzione passiva (fa quello che ascolta) e la riproduzione vera e propria del linguaggio.

In accordo con il tema scelto per il progetto educativo la STORY che farà da filo conduttore per quest’anno sarà “THE VERY HUNGRY CATERPILLAR”, racconto di facile comprensione ma ricco di spunti da approfondire. Questo bruco infatti è molto affamato e ogni giorno mangia un frutto e un cibo diverso in numero sempre maggiore fino a quando si addormenterà ormai ingrassato per poi risvegliarsi farfalla. A partire da ciò i bambini impareranno:
  • i giorni della settimana
  • alcuni frutti e cibi (a loro più comuni)
  • i numeri
  • i colori
  • gli animali

PER I PIU' PICCOLI...

Non è mai troppo presto per cominciare e non è mai troppo tardi per cominciare… Questo significa che con i bambini piccoli la cosa migliore è cominciare subito. Più sono piccoli e più è facile per loro apprendere un'altra lingua, in modo naturale e spontaneo. Inoltre, iniziare molto precocemente ha diversi vantaggi: aumenta la probabilità che il piccolo impari la seconda lingua senza accento, come un vero native speaker o quasi, e fa sì che l'apprendimento di ulteriori lingue in futuro sia molto più semplice. Questo però non significa che o si comincia il primo giorno o niente, ci mancherebbe!!! Ogni momento è sempre buono ed esistono molti modi per introdurre una seconda lingua nella vita di un bambino. E' per questo motivo che durante i momenti che scandiscono la giornata del Nido, come l'attività, il gioco libero, la pappa ed il cambio, i bambini hanno modo di entrare in contatto con l'inglese attraverso l'ascolto della voce dell'educatrice, di canzoni e di frasi e vocaboli appartenenti al loro mondo.

Relativamente alla programmazione presentata, è immediato il collegamento con la canzone Old McDonald has a farm, motivo che ci accompagnerà alla scoperta degli animali e delle loro voci, ma verranno proposte anche altre rhymes che hanno per protagonisti colori, frutti e animali.


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