mercoledì 5 febbraio 2014

Ma perchè è così difficile dire di NO ?

Buona sera a tutti,
 qui al nido, una delle domande che più frequentemente ci viene fatta è:
"Come posso fare per non dire sempre NO al mio bambino?"
Vi regalo una risposta tratta dal blog di Educinzia.
- I comportamenti degli adulti ma anche dei bambini, sono condizionati dall'ambiente circostante. Noi tutti tendiamo a ripetere comportamenti che in passato ci hanno gratificato o ci hanno fatto raggiungere un determinato obiettivo.
Così accade anche nei bambini.
Ma scendiamo dalla teoria nella pratica. Esempio:
Un bambino di 2 anni vede dei biscotti che tanto gli piacciono e li vuole a tutti i costi. La mamma nonostante capisca che il bambino possa avere fame, dice di no perchè è ora di cena. Prima la cena e dopo i biscotti.
Il bambino posto davanti ad un evento frustrante(il no della mamma) reagisce per come sa reagire un bambino di 2 anni: PIANTI e URLA.
A questo punto la mamma ha le seguenti possibilità
-lo accontenta, ma, facendo così la prossima volta che il bambino sarà messo di fronte ad un evento simile, ripeterà lo stesso copione perchè sa che otterrà ciò che vuole
-la mamma spiega ( e sottolineo che a 2 anni capiscono benissimo ciò che gli spieghiamo, basta farlo con parole semplici e legate alla vita quotidiana) che dopo la pappa mangerà i biscotti. A questo punto la mamma aggiunge un elemento di distrazione es il bambino può aiutare a preparare la tavola, a cucinare ecc.
- se una volta spiegate le ragioni del no, il bambino dovesse continuare ad insistere con il suo comportamento, l'unica soluzione è ignorarlo.
Cercare di fare ragionare un bambino un piena crisi è una missione impossibile. Solo dopo essersi calmato riusciremo ad ottenere di più, altrimenti si rischia di alimentare un meccanismo che non porta a nulla. Come dicevo prima è vero che un bambino di 2 anni ha come forma di comunicazione il pianto e più in generale il capriccio....ma deve essere una fase, perchè il bambino non sa come si fa.
Se non diamo il giusto peso a questi comportamenti ce li ritroveremo nella seconda infanzia e ancor peggio nell'adolescenza ( chiaramente con sfumature diverse e sotto forma di ricatti).
Il dialogo e l'apertura verso il bambino non devono mai mancare perchè sappiamo che dovrà essere guidato passo per passo, anno dopo anno ad uscire dalla sua visione egocentrica. Esso infatti pensa che tutto giri intorno a lui ( vedi il continuo ripetere MIO e IO dopo l'anno) e che ogni cosa che desidera debba essere fatta subito, quindi dobbiamo essere noi adulti, partendo dalla consapevolezza di ciò, ad aiutarli ad uscire da questa fase. Ma perchè è così difficile dire di no? Molto spesso le nostre scelte educative sono dettate dal background di esperienze che risalgono alla nostra infanzia e che ci portiamo dentro.
Appena escono di casa i bambini affrontano quotidianamente dei conflitti da cui non possiamo sempre proteggerli, il nostro compito è dare gli strumenti giusti per affrontarli ed essere la loro bussola per orientarsi all'esterno.-
A presto
Silvana

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