lunedì 28 maggio 2018

OLTRE ALL'AFFETTO I BAMBINI HANNO BISOGNO DI AUTOREVOLEZZA

BISOGNO DI REGOLE
Le regole non servono solo a crescere persone educate, fanno bene al sistema nervoso e allo sviluppo emotivo.
Sapere qual'è il limite aiuta il bambino a sentirsi al sicuro, a sapere quali sono i confini dell'accettabile in quel mondo magico che è la famiglia.
Le regole in generale hanno l'effetto benefico di aiutare lo sviluppo del controllo emotivo.
Al contrario i bambini che crescono in un' ambiente carente di regole, sono più soggetti allo stress e a picchi emotivi incontrollati, poichè sentono questo un'ambiente per loro altamente insicuro e mutevole e non riuscendo a prevedere quello che potranno o non potranno ottenere vivono in perenne stato ansioso.
AFFETTO E AUTOREVOLEZZA
Se le regole sono necessarie, questo non significa tiranneggiare in famiglia. Cinquant'anni di studi psicologici e pedagogici ci hanno insegnato l'importanza dell'affetto e di un ambiente sicuro e confortevole con una figura autorevole e non autoritaria.
Il genitore autorevole riesce a spiegare le ragioni delle sue scelte e coinvolge emotivamente i bambini, diventando una guida naturale, un punto di riferimento e una base sicura.
Accanto all'autorevolezza, che si ottiene attraverso un comportamento sicuro di sè( ovvero fatevi tutti i dubbi del caso, ma davanti al bambino siate sempre fermi e irremovibili), un comportamento comprensivo, un comportamento orientato al dialogo, c'è anche l'affetto.
Questo però è un punto sul quale  non serve lavorare particolarmente: ogni genitore ama i suoi figli più di tutto!!

venerdì 27 aprile 2018

                        CANTAMI O MAMMA

Da libro "Cantami o mamma" di Maria Teresa Nardi                              
                                   

"Cantami o mamma, perchè la tua voce mi avvolge,
                    mi massaggia e mi coccola.
Cantami o mamma perchè il tuo canto mi culla,
mi fa spazio nella tua mente, mi trattiene nei tuoi pensieri.
Cantami o mamma, perchè ho bisogno di ascoltare i tuoi gorgheggi,
che sono amore, nutrizione e richiamo alla vita per me..."


......"Mi piace immaginare che potrebbero essere queste le parole che un piccolo rivolge
alla sua mamma a partire dai mesi dell'attesa, quando la voce della gravida inonda l'utero 
e lo fa vibrare. Mi piace pensare che il piccolo in divenire, appiattato in fondo al corpo della
madre, sistemato in uno spazio pronto ad espandersi, immerso in un liquido caldo e vibrante,
stia ad ascoltare le sonorità vocaliche dei genitori.
E poi, dopo il parto, ricerchi, si volti, e "guardi" la voce materna, che ha saputo dare un senso
al tempo dell'attesa e che insegue esclamando "Cantami, o mamma ...canta me e canta a me!"

Maria Teresa Nardi